Lisomucil Tosse Sedativo Sciroppo 100ml
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Lisomucil tosse sedativo sciroppo 100ml
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DENOMINAZIONE
LISOMUCIL TOSSE SEDATIVO 15 MG / 5 ML SCIROPPO
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Broncopolmonari.
...
PRINCIPI ATTIVI:
Destrometorfano bromidrato.
ECCIPIENTI
Saccarosio, sorbitolo al 70%, metile para-idrossibenzoato, propile par
a-idrossibenzoato, aroma arancia, acqua depurata.
INDICAZIONI
Trattamento sintomatico della tosse.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipien
ti elencati; controindicato nei bambini di eta' inferiore ai 6 anni, nelle donne in stato di gravidanza e durante l'allattamento. Il medicinale e' controindicato: nei pazienti asmatici, nei pazienti affetti da insufficienza respiratoria, in caso di trattamento contemporaneo o nelle due settimane successive a terapia con medicinali antidepressivi tipo MAO inibitori (IMAO). E' controindicata l'assunzione di alcool durante la terapia.
POSOLOGIA
Il dosaggio deve essere dimezzato per pazienti anziani o in caso di in
sufficienza renale e/o epatica. Adulti e adolescenti sopra i 15 anni: 5-10 ml di sciroppo (equivalenti a 15-30 mg di destrometorfano), 3-4 volte al giorno (rispettando un intervallo minimo di 6-8 ore tra due somministrazioni). La dose massima giornaliera e' di 40 ml di sciroppo (equivalenti a 120 mg di destrometorfano). Bambini e adolescenti dai 6 ai 15 anni: 2,5-5 ml di sciroppo (equivalenti a 7,5-15 mg di destrometorfano) 3 volte al giorno (rispettando un intervallo minimo di 8 ore tra due somministrazioni). La dose massima giornaliera e' di 15 ml di sciroppo (equivalenti a 45 mg di destrometorfano). Usare il cucchiaino dosatore per la somministrazione del medicinale. Il medicinale va somministrato preferibilmente dopo i pasti. Usare il medicinale non diluito. Non superare le dosi consigliate.
CONSERVAZIONE
Conservare a temperatura inferiore ai 25 gradi C; tenere il contenitor
e ben chiuso e al riparo dalla luce.
AVVERTENZE
Prima di iniziare un trattamento per la tosse, se ne dovrebbero studia
re le cause che richiedono un trattamento eziologico specifico. Non usare per trattamenti prolungati oltre i 5-7 giorni: dopo tale periodo d
i trattamento alla dose abituale senza risultati apprezzabili, la dose
non deve essere aumentata. La tosse produttiva, essendo un fattore essenziale di difesa broncopolmonare, non dovrebbe essere soppressa. Di
conseguenza, l'uso concomitante di un medicinale espettorante o mucoli
tico per il trattamento della tosse non e' razionale. Somministrare con cautela nei soggetti con alterata funzionalita' epatica e/o renale.
Per i pazienti anziani e in caso di insufficienza epatica e/o insuffic
ienza renale: la dose iniziale deve essere ridotta del 50% e puo' eventualmente essere aumentata in funzione della tollerabilita' e delle necessita'. Contiene saccarosio e sorbitolo. Il medicinale contiene metile e propile para-idrossibenzoati. Il destrometorfano puo' dare assuefazione. A seguito di un uso prolungato, i pazienti possono sviluppare
tolleranza al medicinale, cosi' come dipendenza mentale e fisica. Sono
stati riportati casi di abuso di destrometorfano. Si raccomanda di prestare particolare attenzione con adolescenti, giovani adulti e bambini, nonche' con pazienti con una storia di alcolismo, di abuso di farmaci o sostanze psicoattive. I pazienti con tendenza all'abuso o alla dipendenza devono assumere il medicinale per brevi periodi. Il destrometorfano e' metabolizzato dal citocromo epatico P450 2D6. L'attivita' di questo enzima e' geneticamente determinata. Circa il 10% della popolazione e' un metabolizzatore lento per il CYP2D6. In metabolizzatori lenti e pazienti con uso concomitante di inibitori del CYP2D6 possono manifestarsi effetti esagerati e/o prolungati del destrometorfano. E' necessario pertanto prestare attenzione in pazienti metabolizzatori lenti del CYP2D6 o che utilizzano inibitori del CYP2D6. L'uso concomitante di destrometorfano e inibitori CYP2D6 puo' aumentare e prolungare gli effetti del destrometorfano.
INTERAZIONI
L'associazione di farmaci contenenti inibitori delle monoaminoossidasi
(IMAO) e destrometorfano puo' essere letale, con la comparsa di rigidita' muscolare, iperpiressia, ipereccitabilita', apnea e laringospasmo. Alcool: la ridotta vigilanza puo' essere pericolosa per la guida di veicoli o l'uso di macchinari. Il consumo di bevande alcoliche deve essere evitato durante il trattamento. >>Interazioni che devono essere prese in considerazione. Altre sostanze che deprimono il sistema nervoso centrale (analgesici oppiodi, alcuni antidepressivi, antistaminici anti H1-, barbiturici, benzodiazepine, clonidina e prodotti correlati,
farmaci ipnotici, neurolettici, ansiolitici diversi dalle benzodiazepi
ne): potenziamento della depressione del sistema nervoso centrale. Una ridotta vigilanza puo' essere pericolosa per la guida di veicoli o l'uso di macchinari. Altri derivati della morfina (analgesici o sedativi della tosse): depressione respiratoria (potenziamento degli effetti depressivi dei derivati della morfina), soprattutto nel paziente anziano. >>Farmaci nel cui metabolismo interviene il citocromo CYP2D6. Inibitori del CYP2D6: il destrometorfano e' metabolizzato dal CYP2D6 e ha un ampio metabolismo di primo passaggio. L'uso concomitante di potenti
inibitori dell'enzima CYP2D6 puo' aumentare le concentrazioni di destr
ometorfano nel corpo a livelli di molte volte superiori al valore normale. Cio' aumenta il rischio per il paziente di effetti tossici del destrometorfano (agitazione, confusione, tremore, insonnia, diarrea e depressione respiratoria) e di sviluppo della sindrome da serotonina. Potenti inibitori del CYP2D6 sono fluoxetina, paroxetina, chinidina e terbinafina. In uso concomitante con la chinidina, le concentrazioni plasmatiche di destrometorfano sono aumentate fino a 20 volte, con conseguente aumento degli effetti avversi sul sistema nervoso centrale dell' agente. Anche amiodarone, flecainide e propafenone, sertralina, bupropione, metadone, cinacalcet, aloperidolo, perfenazina e tioridazina hanno effetti simili sul metabolismo del destrometorfano. Se e' necessario l'uso concomitante degli inibitori del CYP2D6 e del destrometorfano, il paziente deve essere monitorato e potrebbe essere necessario ridurre la dose di destrometorfano. Possibile interazione con fluoxetina, paroxetina, sertralina, fluvoxamina, amiodarone, chinidina e aloperidolo. E' stato confermato che la fluoxetina puo' inibire il metabolismo del destrometorfano e di conseguenza costituisce un rischio di intossicazione morfino-simile. La reazione inversa e' anche possibile con il rischio di insorgenza di una sindrome serotoninergica (confusione mentale, agitazione, iperreflessia, ipertermia, sudorazione, mioclonie). Il destrometorfano deve essere utilizzato con cautela in pazienti che assumono farmaci serotoninergici come gli inibitori delle monoaminoossidasi (IMAO) o inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) (ad esempio fluoxetina e paroxetina) a causa di aumentato rischio di tossicita' da serotonina (sindrome serotoninergica). Se il destrometorfano viene utilizzato in combinazione con mucolitici in pazienti con preesistenti malattie delle vie respiratorie, quali fibrosi cistica e bronchiettasia, affetti da ipersecrezione di muco, la riduzione del riflesso della tosse puo' portare ad un (grave) accumulo di muco.
EFFETTI INDESIDERATI
L'elenco seguente riporta le reazioni avverse che possono verificarsi.
Le classi di frequenza sono definite come segue: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro
(>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000; inclusi casi isolati
), non nota. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito; non nota: eruzione cutanea, angioedema, orticaria, eruzione fissa da farmaci. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: broncospasmo. Patologie dell'occhio. Non nota: midriasi (in seguito all'assunzione di dosi elevate). Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito, costipazione. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza, capogiro; non nota: disartria, nistagmo, distonia (specialmente nei bambini), agitazione (in seguito all'assunzione di dosi elevate). Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: vertigine. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazione anafilattica. Disturbi psichiatrici. Comune: stato confusionale; molto raro: abuso e dipendenza da destrometorfano; non nota: allucinazione, disturbo psicotico. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Il destrometorfano non e' teratogeno: studi prospettici in un numero l
imitato di donne non hanno mostrato un rischio teratogeno. Tuttavia, la somministrazione di destrometorfano deve essere evitata durante i primi tre mesi di gravidanza. Al termine della gravidanza la somministrazione di destrometorfano alla madre puo' causare il fenomeno di depressione respiratoria nel neonato. La somministrazione cronica di destrometorfano durante gli ultimi 3 mesi di gravidanza puo' essere la causa dei sintomi di astinenza nel neonato. Il destrometorfano e' escreto nel latte materno. Alcuni casi di ipotonia e pause respiratorie sono state descritte nei neonati dopo che la madre aveva preso altri farmaci anti-tosse ad azione centrale a dosi superiori a quelle terapeutiche. Quindi questo medicinale e' controindicato durante l'allattamento.