Neoborocillina Fluidificante Tosse Sciroppo 200 Ml
Rated 3.5/5 based on 11 customer reviews
Neoborocillina Fluidificante Tosse Sciroppo 200 Ml


Immagine esemplificativa, il prodotto potrebbe differire

Neoborocillina fluidificante tosse sciroppo 200 ml

Disponibilità:
Disponibilità: In riassortimento
Disponibilità: Disponibile
  • Minisan del prodotto: 034740035
€8.13 €12.50

Spese di spedizione 5,50€, gratis da 45€

DENOMINAZIONE
LINTOS 30 MG/10 ML SCIROPPO - FLACONE 200 ML
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Preparati per la tosse e le malattie da raffreddamento, espettoranti, mucolitici, ambroxolo.
...
PRINCIPI ATTIVI:
100 ml di sciroppo contengono 300 mg di ambroxolo cloridrato.
ECCIPIENTI
Idrossietilcellulosa, sorbitolo 70%, glicerolo, acido benzoico, glicole propilenico, acido tartarico, acqua depurata, aroma amarena.
INDICAZIONI
Trattamento delle turbe della secrezione nelle affezioni broncopolmonari acute e croniche.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDARI
Il farmaco e' controindicato nei bambini di eta' inferiore ai 2 anni. Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Gravi alterazioni epatiche e/o renali. L'assunzione del farmaco e' controindicata in caso di rare patologie ereditarie che possono essere incompatibili con uno degli eccipienti.
POSOLOGIA
Si consigliano i seguenti dosaggi salvo diversa prescrizione medica. Adulti: 10 ml (30 mg) 3 volte al giorno. Bambini oltre i 5 anni: 5 ml (15 mg) 3 volte al giorno. Bambini da 2 a 5 anni: 2,5 ml (7,5 mg) 3 volte al giorno. Si consiglia di assumere lo sciroppo dopo i pasti. Non superare le dosi consigliate. Non usare il medicinale per trattamenti prolungati.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione
AVVERTENZE
Contiene sorbitolo: pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale. Contiene glicerolo, per cui e' pericoloso ad alte dosi. Puo' causare mal di testa, disturbi gastrici e diarrea. Contiene acido benzoico: puo' aumentare il rischio di ittero nei neonati. L'ambroxolo cloridrato deve essere somministrato con cautela nei pazienti affetti da ulcera peptica. I mucolitici possono indurre ostruzione bronchiale nei bambini di eta' inferiore ai 2 anni. Infatti la capacita' di drenaggio del muco bronchiale e' limitata in questa fascia d'eta', a causa delle caratteristiche fisiologiche delle vie respiratorie. Essi non devono quindi essere usati nei bambini di eta' inferiore ai 2 anni. In pochissimi casi, contemporaneamente alla somministrazione di espettoranti come l'ambroxolo cloridrato, sono state osservate gravi lesioni della cute quali la Sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (TEN). La maggior parte di questi casi potrebbe essere spiegata dalla gravita' della malattia di base del paziente e/o dai medicinali concomitanti. Inoltre, nella fase iniziale della Sindrome di Stevens-Johnson o della TEN, i pazienti potrebbero inizialmente avvertire dei sintomi non specifici simili a quelli dell'influenza, come per esempio febbre, malessere, rinite, tosse e mal di gola. A causa di questi sintomi fuorvianti e' possibile che venga intrapreso un trattamento sintomatico con una terapia per la tosse ed il raffreddore. Pertanto, se si verificano nuove lesioni della cute o delle mucose consultare il medico immediatamente ed interrompere precauzionalmente il trattamento con ambroxolo cloridrato. In caso di insufficienza renale lieve o moderata, usare solo dopo aver consultato il medico. Come per ogni farmaco con metabolismo epatico seguito da escrezione renale, l'accumulo dei metaboliti dell'ambroxolo a livello epatico e' prevedibile in presenza di insufficienza renale severa.
INTERAZIONI
A seguito della somministrazione di ambroxolo le concentrazioni di antibiotici (amoxicillina, cefuroxima, eritromicina) nelle secrezioni broncopolmonari e nella saliva risultano incrementate. Non sono state osservate interazioni sfavorevoli clinicamente rilevanti con altri medicinali.
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse sono di seguito elencate per classificazione per sistemi e organi e per frequenza, secondo le seguenti categorie: molto comune (si manifesta in piu' di 1 paziente su 10), comune (si manifesta in piu' di 1 paziente su 100 ma in meno di 1 su 10), non comune (si manifesta in piu' di 1 paziente su 1.000 ma in meno di 1 su 100), raro (si manifesta in piu' di 1 paziente su 10.000 ma in meno di 1 su 1.000), molto raro (si manifesta in meno' di 1 paziente su 10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattiche, inclusi shock anafilattico, angioedema, prurito e altre reazioni da ipersensibilita'. Patologie del sistema nervoso. Comune: disgeusia(ad es. alterazioni del senso del gusto); raro: cefalea. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: ipoestesia del cavo orale e della faringe; raro: rinorrea; non nota: ostruzione bronchiale. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea; non comune: vomito, diarrea, dispepsia e dolori addominali, secchezza delle fauci; raro: pirosi, stipsi; non nota: gola secca. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: eruzioni cutanee, orticaria, dermatite da contatto. Patologie renali e urinarie. Raro: disuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: stanchezza
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
L'ambroxolo cloridrato attraversa la barriera placentare. Per l'ambroxolo non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte. Gli studi sugli animali non indicano effetti diretti o indiretti dannosi per la gravidanza, lo sviluppo embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo post-natale. Gli studi clinici e la vasta esperienza clinica non hanno evidenziato alcun effetto dannoso per il feto dopo la 28ma settimana di gestazione. Nonostante cio', devono essere adottate le normali precauzioni sull'assunzione di medicinali in gravidanza. In particolare durante il primo trimestre, non e' consigliata l'assunzione del medicinale. Il farmaco viene secreto nel latte materno. Sebbene non siano previsti effetti indesiderati nei bambini allattati al seno, l'impiego del medicinale non e' raccomandato durante l'allattamento.